Il Senato ha ufficialmente approvato il Decreto Bollette. Il nuovo provvedimento porta con sé un pacchetto di misure per il contrasto dell’emergenza energetica al fine di sostenere le famiglie e le imprese. Con il nuovo decreto si stanziano 8 miliardi di euro per superare la crisi in corso.
Come funziona il decreto bollette
Dopo l’approvazione in Senato del decreto bollette è arrivo il via libera ufficiale all’estensione delle misure per il contenimento dei costi dell’energia. Come previsto dal Decreto Bollette, per tutto il secondo semestre 2022 è previsto l’azzeramento degli oneri di sistema per le bollette di luce e gas.
Inoltre, è stata apportata una riduzione del 5% dell’IVA per le bollette del gas. Il provvedimento, nello specifico, riguarderà le utenze domestiche e quelle delle imprese.
Le misure si accompagnano al potenziamento dei Bonus Luce e Gas già presenti, che riguardano le famiglie con ISEE fino a 1200 euro.
infine, si incrementeranno i bonus con un importo aggiuntivo che rappresenta un’ulteriore misure di sostegno per le famiglie.
Bonus luce e gas
Volendo riassumere gli interventi previsti per il taglio delle bollette di luce e gas, le misure previste sono le seguenti:
- azzeramento oneri di sistema per luce e gas: il provvedimento è rivolto a tutte le forniture, sia domestiche che d’impresa, fino al 30 giugno 2022;
- riduzione dell’IVA al 5% per le bollette luce e gas: anche questo provvedimento vale per tutte le forniture e termina sempre il 30 giugno 2022;
- potenziamento dei bonus luce e gas: le famiglie che rientrano nei requisiti necessari sono quelle con ISEE inferiore ai 12mila euro e il provvedimento è valido fino alla fine del 2022.
Inoltre, per sostenere le imprese definite energivore e gasivore, è stato introdotto un contributo sotto forma di credito di imposta del 20% per le imprese a un alto consumo di energia elettrica e del 15% per le imprese che registrano un elevato consumo di gas naturale.
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Limiti nella temperatura
Tra le novità del Decreto Bollette è presente anche l’introduzione di un limite alla temperatura interna degli edifici raggiunta con condizionatori e sistemi di riscaldamento.
Secondo le modifiche approvate, dal 1 maggio 2022, le temperature di condizionamento in tutti gli edifici pubblici non devono essere inferiori a 27 gradi, con 2 gradi ammessi.
Ovviamente questo non vale per le abitazioni private, ma solo per gli uffici pubblici, ma anche per le scuole (se climatizzate) e gli uffici degli enti locali. La regola non è puramente estiva, sarà in vigore fino al 31 marzo 2023. Durante l’inverno è stato fissato un limite: anche se qui ci sono due tolleranze, non può superare i 19 gradi. Infatti anche qui il vero limite è un po’ più alto, 21 gradi.