Incentivi smart working e dad
L’emergenza sanitaria, per il momento, non sembra voler arrendersi. Dopo l’ultimo decreto, sono molte le regioni che a oggi si trovano in zona rossa o in quella arancione scuro. Si tratta cioè delle regioni in cui il rischio contagio è più elevato e in cui le restrizioni si fanno sentire in maniera più incisiva. Si torna quindi a parlare di didattica a distanza per gli studenti e di smart working per i lavoratori che possono permettersi il lavoro agile da casa. Ma quanto costa stare a casa? Una valutazione delle spese ha anche fatto nascere l’ipotesi incentivi smart working e dad: un bonus per tutti coloro che svolgono la propria attività da remoto. L’idea lanciata dai sindacati dei lavoratori è quella di introdurre delle agevolazioni per i lavoratori costretti a svolgere le loro mansioni da casa soprattutto per quanto riguarda le spese di luce, Internet e riscaldamento. Un po’ anche per sopperire alla perdita dei buoni pasto e del lavoro straordinario, difficile da organizzare con modalità a distanza.
Incentivi smart working e dad: quanto costa stare a casa?
Partiamo dai costi. Il lavoro agile, così come la didattica a distanza, ha un costo. Pensiamo, per esempio, alle utenze: le spese per le bollette di luce, internet e riscaldamento sono schizzate. Costi aumentati che, nel contesto di una emergenza che è anche economica oltre a essere sanitaria, pesano più del dovuto. Da casa, poi, non si può usufruire dei buoni pasto: i ticket non possono infatti essere consumati dai lavoratori delle aziende che svolgono a distanza le proprie attività. Questo si traduce in una perdita anche sulla busta paga di circa 160 euro al mese. Un’altra questione da affrontare è poi quella degli straordinari: in modalità digitale, è difficile stabilire quali lavoratori abbiamo svolto o stiano svolgendo degli straordinari. Per questo, gli unici straordinari pagati sono stati i sabati e le domeniche.
Da questa analisi, nasce quindi l’ipotesi incentivi smart working e dad.