Dal primo gennaio 2023 il Mercato Tutelato cessa di esistere. Per le 16 milioni di utente domestiche e 200 mila di piccole e medie imprese ci sarà un passaggio dal Servizio Elettrico Nazionale ad altre utenze.
Il Servizio Elettrico Nazionale chiude
Con il Decreto Mille Proroghe, emanato lo scorso febbraio, si è giunti a una data per la chiusura del Mercato Tutelato. Questo sarà garantito per tutto il 2022, ma cesserà di esistere dal primo gennaio del 2023. Appare evidente che tutti coloro che operano in questo mercato chiuderanno e gli utenti dovranno cambiare fornitore di elettricità.
Si tratta di una porzione di mercato di 16 milioni di utenze domestiche e quasi 200000 piccole e medie imprese.
Sebbene non sia una notizia dell’ultim’ora può ancora far tremare gli utenti. Tuttavia, il cambiamento non dev’essere motivo di confusione. Seppur la dicitura “Tutelato” sia rassicurante, la libera concorrenza offre promozioni indiscutibilmente più convenienti e competitive.
Cosa cambia per gli utenti
Alla fine del Servizio Elettrico Nazionale corrisponde la migrazione che dal 1 gennaio 2023 tutte le utenze domestiche dovranno fare il passaggio verso il mercato libero. Questo porta verso l’obbligo di sottoscrizione di un nuovo contratto.
Tale passaggio è completamente libero e a discrezione dell’utente stesso. Il tempo a disposizione è abbastanza esteso e il cambiamento è totalmente gratuito.
Per coloro che non riuscissero a cambiare operatore entro la data stabilità, è stata istituita una proroga di sei mesi sino a primo luglio 2023. A costoro verranno assegnati fornitori provvisori, con un’offerta PLACET: Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela.
Qualora si superasse anche la proroga, il contratto di fornitura sarà assegnato automaticamente a un fornitore selezionato tramite delle procedure concorsuali.
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Cosa cambia nella bolletta
Con la chiusura del Servizio Elettrico Nazionale all’interno della bolletta non vi saranno mutazioni. Le voci presenti saranno le medesime, saranno presenti il dettaglio dei consumi, il classico grafico a torta, le comunicazioni al cliente e i dati della fornitura.
Chiaramente il cambio non prevedrà la sostituzione del contatore. Resterà tutto invariato tranne il costo al kWh o il costo del Smc se si tratta di una fornitura di gas.
Voci di spesa, queste ultime, non più determinate dall’ARERA, l’autorità che stabilisce il regime tariffario proprio per il mercato tutelato, ma dal fornitore stesso di energia.